Disturbo bipolare: domande e risposte
2. D: I familiari di pazienti con disturbo bipolare hanno maggiore probabilità di sviluppare il disturbo stesso? R: Sì. Il rischio di sviluppare un disturbo dell’umore è maggiore per i familiari di primo grado dei pazienti affetti da disturbo bipolare. In particolare il rischio stimato è del 20% circa, suddiviso in un 8% per il disturbo bipolare e un 12% per il disturbo depressivo. Al momento non sono note le modalità specifiche con le quali si eredita la predisposizione a sviluppare il disturbo bipolare. Numerosi studi suggeriscono la partecipazione di geni minori la cui espressione, probabilmente influenzata da fattori ambientali diversi, renderebbe conto della diversa probabilità di sviluppare o meno il disturbo e della diverse manifestazioni sintomatologiche.
3. D: Il disturbo bipolare può essere associato ad altri disturbi della sfera psichica? R: Sì. Si stima che il 60-70% dei pazienti con disturbo bipolare presentino almeno un altro disturbo psichiatrico in comorbilità. Le condizioni più spesso associate sono i disturbi da abuso di sostanze (30-50% del totale), i disturbi d’ansia (disturbo da attacchi di panico, agorafobia, fobia sociale, distrubo ossessivo-compulsivo), disturbi di personalità, disturbi del controllo degli impulsi e disturbi alimentari.
4. D: Una persona depressa può avere in realtà il disturbo bipolare? R: Sì. La depressione è la manifestazione più frequente del disturbo bipolare. Alcuni studi hanno dimostrato che i pazienti con disturbo bipolare I e II tendono ad avere sintomi per la metà della loro vita, e in gran parte tali sintomi sono di tipo depressivo (60-80% del tempo in fase di malattia). I periodi depressivi sono anche quelli in cui il paziente si rivolge al medico o allo specialista chiedendo aiuto.
5. D: Il suicidio è un evento raro nel disturbo bipolare? R: No. I pazienti con disturbo bipolare hanno un rischio suicidario molto elevato rispetto alla popolazione generale, stimato intorno a 15-30 volte superiore. Il rischio sembrerebbe direttamente correlato alla frequenza, durata e intensità degli episodi depressivi.
6. D: La depressione bipolare è diversa dalla depressione unipolare? R: No. I principali sistemi diagnostici non riportano differenze. Tuttavia, in letteratura è riportata una maggiore complessità del quadro psicopatologico per le forme depressive bipolari. In particolare, sembrerebbero più frequenti i sintomi ansiosi, la mancanza di energia e la preoccupazione, rispetto alla tristezza e al pessimismo, nonché il rallentamento o l’agitazione psicomotoria e l’irritabilità. Inoltre, nella depressione bipolare sarebbe maggiore la durata media dei singoli episodi depressivi e il tempo totale trascorso in depressione.
7. D: Nel disturbo bipolare possono essere presenti deliri e allucinazioni? R: Sì. Deliri e/o allucinazioni possono essere presenti in oltre la metà dei pazienti nelle diverse fasi della malattia. Nelle fasi depressive questi sintomi sono meno frequenti rispetto alle fasi maniacali, e riportati in percentuali che variano dall’1 al 66%. Nelle fasi maniacali la presenza di sintomi quali deliri e/o allucinazioni arriva a percentuali molto superiori.
8. D:Si può curare il disturbo bipolare? R: Sì. La terapia psicofarmacologica è quasi sempre efficace nell’ottenere la remissione sintomatologica degli episodi maniacali e depressivi. Ulteriori, ma non secondari obiettivi sono la prevenzione delle ricadute, evitando i viraggi maniacali e ipomaniacali, l’induzione di stati misti o di rapida ciclicità. A questo scopo è importante il monitoraggio specialistico continuo anche durante gli intervalli liberi da malattia.
9. D: Il disturbo bipolare è una patologia grave? R: Sì e No. E’ sicuramente una patologia importante, da non sottovalutare e non trascurare. Il disturbo bipolare può presentarsi con una grande varietà di manifestazioni, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Si può andare dalla sfumata e piacevole euforia degli episodi ipomaniacali (più caratteristica del disturbo bipolare II) alla agitazione incontenibile delle più violente crisi maniacali (più caratteristica del disturbo bipolare I), dalla tristezza e mancanza di energia di episodi depressivi lievi alla profonda disperazione di manifestazioni depressive molto gravi.
A cura di Vassilis Martiadis - Psichiatra Psicoterapeuta - http://www.studiomartiadis.it
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