Grassi e zuccheri gli amici della depressione
Un recente studio dimostra che i soggetti che consumano prodotti caseari (formaggi, latticini) ad alto contenuto di grassi, cibi fritti, raffinati (lavorati industrialmente) e ricchi di zuccheri aggiunti, sono ad alto rischio di sviluppare depressione. Al contrario, i soggetti che seguono una dieta ricca di pesce, frutta e verdure presentano un rischio di sviluppare depressione notevolmente ridotto. Sono state indagate le abitudini alimentari di 3486 persone per un anno.
Dopodichè, a distanza di 5 anni, nelle stesse persone è stata verificata la presenza o meno di sintomi depressivi o di quadri depressivi conclamati. I risultati sorprendenti hanno evidenziato che i soggetti che consumavano abitualmente grosse quantità di cibi ricchi in grassi, o zuccheri o cibi “lavorati” (nel senso industriale del termine), sviluppavano molto più facilmente sintomi depressivi rispetto a chi invece consumava abitualmente grosse quantità di pesce, frutta e verdure.
Secondo gli autori i meccanismi alla base della maggiore incidenza di depressione potrebbero risiedere nella ricchezza in zuccheri o nella lavorazione industriale di molti cibi, o ancora nell’associazione della dieta “occidentale” con malattie cardiovascolari (tutti fattori notoriamente associati a maggior rischio di depressione).
L’effetto protettivo della dieta ricca di pesce, frutta e verdura, invece, potrebbe risiedere nel notevole apporto di principi nutritivi ad azione antiossidante, di acido folico e di acidi grassi polinsaturi, tutte sostanze la cui carenza è stata associata con maggiore incidenza di depressione.
Sarà necessario tuttavia effettuare altri studi per comprendere i meccanismi precisi che sono alla base di queste differenze e per verificare come e quanto i differenti stili alimentari possano rappresentare un fattore di rischio o un fattore protettivo per la depressione.
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